Il confronto interlaboratorio, una ricerca comparata e sempre aperta: l’esperienza Iperdurum

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Sostenibilità, rigore e responsabilità. E ancora, trasparenza, inclusione, partecipazione e condivisione. Questi i cardini che devono essere sempre alla base della ricerca scientifica. Una ricerca costantemente aperta, che ha come obiettivo il massimo beneficio per tutti e che consente ai ricercatori di collaborare e di confrontarsi, soprattutto quando offre l’opportunità di maneggiare i medesimi dati e procedimenti. Ed è ciò che avviene, per esempio, durante un confronto interlaboratorio. Come è avvenuto durante il confronto interlaboratorio promosso e organizzato da Innovative Solutions srl.

Che cos’è, precisamente, un confronto interlaboratorio? Secondo la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17043:2010, per confronto interlaboratorio si intende l’organizzazione, l’esecuzione e la valutazione di prove su uno stesso campione, o su campioni simili, da parte di due o più laboratori, in base a condizioni prestabilite. Così, vengono selezionati i campioni (oggetto dell’indagine), distribuiti ai laboratori che scelgono di partecipare al confronto e, soprattutto, vengono illustrate le istruzioni per condurre le analisi. Alla fine, viene valutata la somiglianza dei risultati (compresi i margini di errore). Più i risultati sono simili, più il metodo può considerarsi valido e scientificamente riconosciuto. Il confronto avviato da Innovative Solutions ha come oggetto i campioni delle semole (e delle paste derivate) “Iperdurum”, cioè le farine ricavate dalla sperimentazione su varietà molto antiche di grano duro. Più precisamente, i campioni che saranno presto analizzati, derivano da due varietà: Marco Aurelio e Iride.

E’ la quarta volta che viene organizzato un confronto tra laboratori (nazionali e internazionali) che eseguono certificazioni con il metodo della risonanza magnetica (come l’Unità di Risonanza Magnetica della “Complutense University” di Madrid, la BioEcoAgro Joint Cross-Border Research Unit – una nuova struttura che riunisce circa 400 ricercatori, tecnici e dottorandi provenienti dall’INRAE, dall’Università di Liegi, dell’Università di Lille e dall’Università della Piccardia Jules Verne – di Amiens, l’URM – centro di Risonanza Magnetica Nucleare- di Karlsruhe, – l’URMBFP – Laboratorio di microbiologia fondamentale e patogenicità – dell’università di Bordeaux …). E sono più di quaranta. I ricercatori di Innovative Solutions fino al 31 gennaio 2023 saranno alle prese con la raccolta dei risultati delle analisi sui campioni Iperdurum. E li “trapasseranno” uno per uno con una indagine comparata e un confronto, appunto, che sarà in grado di svelarne ogni caratteristica, come mai era accaduto prima. Alla fine di questo percorso, le farine “Iperdurum” e i prodotti da esse derivati godranno di una certificazione riconosciuta in tutto il mondo.

 

 

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