La rivista «Scientific Reports» pubblica il primo studio condotto in condizioni controllate sulle infezioni da Xylella fastidiosa in piante di olivo. A firmarlo un team di autorevoli studiosi Pugliesi

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È stato pubblicato oggi sulla prestigiosa rivista scientifica «Scientific Reports», del gruppo editoriale internazionale «Nature Research», l’articolo dal titolo “A non-targeted metabolomics study on Xylella fastidiosa infected olive plants grown under controlled conditions”. La pubblicazione, nuovo contributo alla ricerca sull’agente patogeno Xylella fastidiosa che ormai da anni devasta gli ulivi in tutta la Regione Puglia, descrive e approfondisce lo studio condotto nell’ambito del Progetto europeo “XF-ACTORS – Xylella Fastidiosa Active Containment Through a multidisciplinary-Oriented Research Strategy” con l’obiettivo di comprendere e razionalizzare gli effetti dell’infezione sul metabolismo della pianta di ulivo.

A firmare l’articolo il prof. Vito Gallo del Politecnico di Bari, supportato dagli autorevoli colleghi Anna Maria D’Onghia, Stefania Gualano e Franco Santoro del Centre International de Hautes Etudes Agronomiques Méditerranéennes (CIHEAM di Bari), Maria Saponari dell’Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante – CNR di Bari, Leonardo Varvaro del DAFNE – Università degli Studi della Tuscia, Franco Nigro del DiSSPA – Università degli Studi di Bari e Piero Mastrorilli del DICATECh – Politecnico di Bari. Il lavoro è stato condotto da un team di ricercatori molto competenti e motivati composto, oltre che dai suddetti ricercatori, anche da Asmae Jlilat (DAFNE – Università della Tuscia, CIHEAM di Bari), Rosa Ragone (Politecnico di Bari), Stefano Todisco (Politecnico di Bari), Antonio Rizzuti (Politecnico di Bari), Biagia Musio (Politecnico di Bari), Franco Valentini (CIHEAM di Bari), Giuseppe Altamura (CNR-PSP) e Giuseppe Cavallo (CIHEAM di Bari).

La ricerca riportata nell’articolo descrive gli effetti dell’infezione da Xylella fastidiosa sul metabolismo di giovani piante di olivo della varietà “Cellina di Nardò”. Si tratta del primo studio condotto in condizioni controllate, inoculando artificialmente la Xylella in piante allevate in serra. È stato così possibile individuare le sostanze che subiscono alterazioni a causa dell’infezione. La conoscenza di tali sostanze consentirà di valutare il grado di tolleranza delle diverse cultivar di olivo alle infezioni e di creare sistemi rapidi e affidabili per la diagnosi precoce tramite telerilevamento anche con l’ausilio di droni. Quest’ultima applicazione verrà messa a punto nell’ambito del progetto AGREED (Agriculture, Green & Digital), appena avviato e finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, che vede impegnati nuovamente Politecnico di Bari e CIHEAM di Bari in partnership con altri soggetti industriali e di ricerca.

L’articolo “A non-targeted metabolomics study on Xylella fastidiosa infected olive plants grown under controlled conditions” è disponibile (gratuitamente) al link: www.nature.com/articles/s41598-020-80090-x

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